Il vocabolario cosmetico crea sempre nuovi neologismi, l’ultimo sono le Blur cream. Dopo le BB cream e le CC cream, l’alfabeto dello skincare introduce un nuovo vocabolo con nuove azioni e nuove proprietà. Una nuova formula che, come suggerisce il significato del suo nome (il verbo to blur significa annebbiare, offuscare in inglese) vuole, con uno studiato effetto ottico, minimizzare le imperfezioni della pelle. Non tanto uniformando il colorito (obiettivo cosmetico già raggiunto dalle CC cream) ma andando a correggere quelle imperfezioni di rilievo dell’epidermide: i PORI.
COME AGISCONO LE BLUR CREAM
A metà tra make up e skincare, le blur cream sono trattamenti correttivi. Si usano dopo aver applicato il soin idratante o anti-rughe per il giorno e prima di stendere il fondotinta. Quest’ultimo a volte può anche non essere obbligatorio: le blur cream riescono nella maggior parte dei casi a uniformare e attenuare la visibilità delle imperfezioni senza bisogno di applicare il fondotinta. Il tutto grazi a formule che utilizzano l’effetto soft-focus (dovuto a particolari particelle e micro-pigmenti) per aumentare la riflessione della luce e nascondere, otticamente, i piccoli rilievi della pelle e i pori. Niente più punti visibili sulla superficie del viso. L’incarnato, completamente levigato, è pronto per il make up. Altra azione da non dimenticare delle blur cream è che riescono ad assorbire le lucidità della pelle e evitare che spuntino fuori nel corso della giornata. La produzione di sebo, così controllata dalle loro formule, riduce con tempo la comparsa delle imperfezioni, in particolare ovviamente dei pori ostruiti.
Tra le ultime blur cream messe a punto c’è Nude Magique Blur Cream di L’Oréal Paris. Strumento indispensabile per il make up artist Simone Belli, National Make-Up Artist L’Oréal Paris.
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