CHANEL scrive un nuovo capitolo della storia del suo mitico profumo N°5. Con una campagna orchestrata da Thomas du Pré de Saint Maur, Direttore delle Risorse Creative di Chanel Parfums Beauté, con protagonista la celebre attrice Marion Cotillard, che arriva dopo Marylin Monroe, che nel 1954 osò rivelare la sua abitudine di dormire vestita soltanto con poche gocce di N°5, Nicole Kidman, Catherine Deneuve e Carole Bouquet.
“La scelta di Marion si è rivelata del tutto naturale”, spiega Thomas du Pré de Saint Maur. “Scegliere nuovamente un’attrice francese ci ha permesso di tornare all’immagine inconscia di una femminilità cara allo spirito della Maison”. E’ la prima volta che l’attrice premio Oscar rappresenta l’immagine di un profumo. “Ho sentito un legame immediato con N°5, che è molto più di un profumo, è una vera e propria opera d’arte olfattiva”, confessa l’attrice.
Il film diretto da Johan Renck mette in scena una donna misteriosa, avvolta in un mantello nero, che attraversa un ponte di Parigi ricoperto di neve in una notte di luna piena. Tutto può accadere. D’un tratto, il suo viso si illumina grazie al riflesso ipnotico dell’immenso astro, che lei guarda con intensità. Ed eccola sulla Luna, vestita con un abito sublime, di fronte a un uomo che la sta aspettando. I due amanti si stringono in una danza inebriante, fatta di seduzione e audacia. I corpi, elettrizzati dal calpestare il suolo lunare, si abbandonano l’uno all’altro fino all’apoteosi di un volo comune. Tornata sul ponte, la donna si volta e scopre che l’uomo è al suo fianco. Si sorridono, complici e felici. Il sogno è diventato realtà.
La campagna rende omaggio alla storia di N°5. Più di una parentesi onirica, l’unione degli amanti dopo la danza celeste incarna un ideale: quello della donna che dimostra la sua capacità di realizzare i propri sogni. Più di una scenografia, la Luna è un simbolo di rinnovamento.
Scelto da Virginie Viard, Direttrice Artistica delle collezioni Moda CHANEL, l’abito in pizzo dorato ricamato accompagna ogni movimento dell’attrice nella sua coreografia, come una preziosa seconda pelle. “Desideravo che Marion si muovesse in un abito che incarnasse del tutto CHANEL, passato, presente e futuro. Quindi, iconico. Siamo partiti dall’abito indossato da Mademoiselle Chanel, immortalato da Cecil Beaton nel 1937 e particolarmente amato da Karl Lagerfeld… L’abbiamo adattato affinché Marion potesse appropriarsene e danzare, così che l’abito fosse al servizio della donna, e non il contrario”, precisa Virginie Viard. I ricami con motivi di fiori e foglie sono stati affidati al talento di sedici ricamatrici della Maison Lesage. La realizzazione dell’abito, di un’incredibile leggerezza per lasciare il corpo libero di muoversi, ha richiesto oltre 900 ore di lavoro negli atelier CHANEL e Lesage.
La rivoluzione del N.5
È a Grasse, cittadina della Costa Azzurra e roccaforte della profumeria francese dal XVII secolo, che N°5 ha visto la luce, nel laboratorio di Ernest Beaux nel 1921. Per Gabrielle Chanel il naso immagina un’architettura olfattiva fatta da 80 componenti, note preziose (rosa di maggio, gelsomino, ylang-ylang, sandalo…) che si mescolano, per la prima volta nella storia, alle aldeidi in proporzioni tali che le fragranze vengono sublimate, catapultando la profumeria nell’epoca moderna e facendo di N°5 un profumo astratto. Nel 1986, Jacques Polge, naso di CHANEL dal 1978, reinterpreta la composizione olfattiva del suo predecessore per dare vita a una versione più ampia di N°5: l’Eau de Parfum. Olivier Polge, profumiere della Maison CHANEL, reinventa N°5, creando un nuovo equilibrio, un ideale di freschezza con N°5 L’Eau, in cui la rosa si fonde al gelsomino e a una nuova nota d’ylang-ylang.
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