La costruzione dell’impero cosmetico Rubinstein è opera di una piccola polacca, alta appena 147 centimetri. Helena era la figlia maggiore di una famiglia ebrea di Cracovia, la prima di otto sorelle, nata nel 1870. Quando, da sola, all’età di 24 anni partì per l’Australia, per sfuggire a un matrimonio pianificato dai genitori, mise nella sua valigia di emigrante il suo destino: dodici vasetti della crema preparata dal chimico ungherese Jacob Lykusky, amico di famiglia, che ogni sera sua madre applicava sul viso di lei e delle sorelle per difenderne la pelle dal freddo (fonte: Australian Dictionary of Biography).
Storia. Una volta arrivata nel Nuovo Mondo, Helena Rubinstein fece presto ad intuire che la pelle rovinata dal sole e dal caldo delle donne australiane aveva un bisogno immediato della sua crema. Dopo mesi di tentativi per riuscire a ritrovare la formula, aprì a Melbourne il suo primo salone. Era il 1902. Il prodotto cult era la crema Valaze, a base di erbe dei monti Carpazi. In poco tempo le ragazze alla moda non potevano farne a meno, da un capo all’altro dell’Australia.
L’espansione dell’impero Rubinstein comincia nel 1908, quando Helena si lancia alla conquista dell’Europa. Prima a Londra, poi a Parigi. La sua linea di cosmetici, migliorata e arricchita nel corso degli anni, incontra l’entusiasmo del pubblico, soprattutto delle donne che, sulla strada dell’emancipazione, vedevano nella bellezza e nella cura della persona un mezzo per accrescere il potere sociale.
Helena, ormai soprannominata Madame per la popolarità raggiunta in Francia, nel 1915 è in procinto di attraversare un altro oceano. L’Atlantico, direzione: America. Qui apre un nuovo capitolo della storia cosmetica. Con la vendita dei suoi prodotti, oltre che nei saloni di proprietà a New York, San Francisco, Boston, Philadelphia, Chicago e Toronto, nei drugstore e grandi magazzini. Il marchio Helena Rubinstein diventa sinonimo di bellezza moderna.
L’intensa vita professionale, vissuta sempre a fianco delle sorelle che l’hanno aiutato nella gestione delle proprietà sparse in tutto il mondo, non le impedisce di sposarsi (per ben due volte, prima con il giornalista Edward Titus poi con un il nobile georgiano Artchil Gourielli Tchkonia, dal quale ha due figli).
Helena Rubinstein non smise mai di lavorare, fino alla morte (a New York il primo aprile 1965, a quasi 94 anni). All’epoca il marchio era presente in 30 Paesi nel mondo con 14 stabilimenti e decine di saloni di bellezza.
Tappe cosmetiche.
1905. Inventa la tecnica del peeling a Vienna
1910. Classifica la pelle in tre tipi
1939. Invenzione del primo mascara waterproof
1958. Crea il mascara automatico in tubetto
Helena Rubinstein intuì anche l’importanza di: idratare la pelle; prevenire e curare l’acne; proteggersi dalle radiazioni solari.
Collaborazioni scientifiche. Helena era convinta che tra la cosmetica e la medicina ci fossero forti affinità. Per questo durante la sua vita professionale collaborò con molti medici ed esperti per migliorare le prestazioni dei suoi prodotti. Oltre alla dottoressa Emmie List, con la quale mise a punto la tecnica del peeling, instaurò un legame lavorativo con il chirurgo plastico Suzanne Nöel. La dottoressa francese, tra i primi chirurghi estetici al mondo, impegnata nel ricostruire i volti sfregiati dalla prima guerra mondiale. A Berlino lavorò anche con Eugene Hollander, il primo chirurgo a praticare un lifting facciale nel 1901, e Jacquer Joseph il primo a fare una rinoplastica (rimodellamento del naso).
Il marchio Helena Rubinstein, fedele alla linea scientifica della fondatrice, collabora ancora attivamente con il chirurgo estetico Michel E. Pfulg, fondatore dell’istituto Laclinic-Montreux e il dermatologo Philippe Humbert, direttore del Dipartimento di Dermatologia dell’ospedale universitario Jean Minjoz di Besançon.
Helena Rubinstein fu una instancabile collezionista di opere d’arte. I maggiori artisti, tra i quali Dalí e Picasso (con lei nella foto sotto), le dedicarono dei ritratti.
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