Cipria LeClerc: dalla Belle Époque a oggi

La cipria è in cosmetica un prodotto già di per sé mitico. Usata fin dal XV° secolo in Europa, prima per profumarsi (tratta dai semi dell’ambretta aveva un intenso odore di ambra) poi nel Settecento per spolverizzare le parrucche e dopo per opacizzare e levigare la pelle del viso, è detta anche polvere di Cipro. L’isola del mar Mediterraneo dedicata a Venere, dea dell’amore e dalla bellezza, fa riferimento al magico potere della cipria capace di rendere più belle e curate le donne che la usavano.

La cipria LeClerc è un mito nel mito. Creata nel 1881 dal farmacista Théophile LeClerc all’interno della sua farmacia di Place de la Madeleine a Parigi, vanta una formula in polvere a base di amido di riso (ricetta di origine cinese) che resta un segreto della profumeria. Appena creata in sei colori, tra i quali compare già la tinta Banane, la più celebre, conquista le signore eleganti della Belle Époque che non possono fare a meno di averla.

Il riso è l’ingrediente principe della cipria LeClerc. Simbolo di fertilità, abbondanza e magia, il riso è in Asia sinonimo di bellezza. Così come i giapponesi sono stati sempre consapevoli delle proprietà benefiche contenute nella crusca del chicco di riso, così, in Italia, le mondine usavano l’acqua dove era stato lavato il riso bianco per bagnarsi la pelle (che diventava subito più levigata) e lavarsi i capelli (diventavano più morbidi).

La cipria LeClerc, composta da talco ma priva di allergeni, parabeni e ipoallergenica, oltre a opacizzare la pelle e renderla più uniforme e liscia perché attenua le imperfezioni con ossido di zinco, gode delle proprietà idratanti che il riso possiede. In più si è scoperto che l’olio di germi di riso favorisce la sintesi di collagene contenuto nella pelle mentre gli estratti di riso ne aumentano le difese.

Contenuta nell’iconico vasetto vintage di latta, la cipria firmata da T-LeClerc è disponibile in 30 sfumature cromatiche (45 euro l’uno). Ciascuna adatta per attenuare, secondo la teoria della complementarietà dei colori, le imperfezioni della pelle (rossori, macchie brune, colorito pallido, occhiaie viola, eccetera).