Batteri, calore e ossigeno: ecco in tre parole cosa da avvio al processo di alterazione e degenerazione dei cosmetici, indipendentemente dal PaO o dalla loro data di scadenza. Lo spiegano i cosmetologi che ci invitano a usare attenzione e pulizia per far durare un cosmetico, nonostante la presenza di conservanti all’interno delle formule (vedi Inci). Per far durare un cosmetico fino alla data di scadenza è sempre una buona idea a) lavarsi le mani prima di applicare un prodotto, b) farne un uso costante e continuato nel tempo, c) usare spatole e pennelli puliti per la stesura. Non è mai una buona pensata, invece, a) mescolare le formule con l’acqua, b) prestare creme e trucchi ad amiche e sorelle, c) lasciare il beauty case in auto, d) truccarsi in tram o metropolitana, dove è maggiore il rischio di contaminazione microbica. Le confezioni, chiuse sempre con precisione, non si conservano in frigorifero ma in ambienti freschi, al riparo da luce e umidità. Il cosmetico che batte tutti i record di scadenza? Il mascara, che secondo gli esperti non va oltre i due mesi dall’apertura. Il più resistente? La matita per gli occhi o le labbra. Dura anche tre anni.
Ecco un prontuario per prolungare la durata di cosmetici, accessori & Co.
Creme e sieri per il viso. In genere dopo l’apertura resistono mediamente fino a 12/18 mesi. Eccezione fatta per le formule delicate, riservate per le pelli sensibili o per i neonati, che hanno una piccola concentrazione di conservanti quando non sono del tutto senza. In questi casi la durata non supera gli 8 mesi. Le formule più resistenti sono quelle contenute nei tubetti o nei flaconi air-less, rispetto ai vasetti dove le probabilità di inquinare la formula con le dita sono più alte. Da eliminare: quando la formula cambia colore/profumo/consistenza.
Creme per il corpo. I principi attivi col tempo perdono la loro efficacia. Difficile, quindi, che una crema di trattamento – snellente, anti-cellulite, anti-smagliature – possa conservare le sue azioni oltre i 12 mesi. Da eliminare: se l’odore diventa acido.
Creme solari. Anche se hanno una durata media che va dai 6 ai 12 mesi, i cosmetici protettivi per il sole durano una stagione estiva/invernale che sia. Temperature rigide (alte o basse) e sabbia finiscono per inquinare anche le formule di qualità rideucendo la loro carica protettiva. Per la loro conservazione è fondamentale tenerle al riparo all’ombra dell’ombrellone ed evitare che si surriscaldino.
Saponi per le mani. Le formule liquide si mantengono fino a un anno. Le saponette, invece, stando sempre a contatto con l’aria, tendono a seccarsi prima e a perdere emollienza. Da eliminare: i saponi liquidi quando le componenti cominciano a separarsi. Quelli secchi quando cominciano a sfaldarsi e ingiallire.
Shampoo e bagnoschiuma. La loro durata dipende da un unico fattore: la chiusura. Se sigillati alla perfezione dopo ogni uso, si evita che l’acqua della doccia possa danneggiare la formula diminuendone l’efficacia. Da eliminare: se la consistenza è cambiata rispetto all’origine.
Talco. La mancanza di acqua nella formula, elemento indispensabile ai batteri per sopravvivere, lo rende uno dei prodotti più longevi del vostro beauty case. Da eliminare: quando il suo profumo diventa cattivo.
Fondotinta. Se si mantengono pulite le spugnette, il fondotinta compatto può durare fino a un anno. Non superano i 12 mesi nemmeno i fluidi. Colpa della loro componente acquosa che col tempo tende ad evaporare, soprattutto se la confezione non viene sigillata alla perfezione ogni volta che la si apre. Da eliminare: se la parte liquida si dissocia dal pigmento.
Ombretti. Data la sensibilità della zona che colorano, occorre osservare scrupolosamente la loro data di scadenza. Le formule liquide e in crema durano fino a un anno; quelle in polvere anche 24 mesi. Quando si usano i polpastrelli per stendere gli ombretti, conviene prima lavare le mani. Da eliminare: quando le polveri si spaccano significa che si sono seccate e vanno cambiate. Le formule liquide andate a male presentano una texture disomogenea.
Mascara. Anche se alcuni ottimisti credono che possa essere usato fino a sei mesi dall’apertura, gli esperti del trucco consigliano di cambiarne uno ogni due mesi. Non si tratta solo di evitare ciglia opache e disseminate di grumi di prodotto. Il rischio è di irritare gli occhi. Il motivo? La straordinaria velocità con cui la formula secca e si inquina. L’uso corretto prevede: evitare di spingere su e giù troppe volte l’applicatore nel contenitore, che dà ingresso libero ad aria e batteri. Da eliminare: non appena si formano grumi sulle ciglia.
Matite. Il podio come “cosmetico più resistente” va a loro. Che trucchino le labbra o gli occhi possono durare fino a 36 mesi. Basta, infatti, appuntarle per eliminare i batteri che possono accumularsi sul prodotto e richiuderle sempre con il lor tappo. Da eliminare: se nonostante la si temperi, la punta della matita si indurisce e non colora più bene.
Smalti. Molto longevi, hanno una durata che va dai 24 ai 36 mesi. I batteri non costituiscono un pericolo per gli smalti: la loro composizione, infatti, a base di nitrocellulosa e acetati, rappresenta un ambiente particolarmente ostile. Da eliminare: se la tinta rileva strane venature cromatiche e la texture è compatta. Oppure quando, una volta steso sulle unghie, si sfalda con facilità.
Profumi. Non scadono mai, l’alcol, contenuto nelle fragranze, tiene ben lontani i batteri. Però il jus si conserva intatto solo per alcuni mesi. Causa: la volatilità delle note di testa. Per conservarli al meglio i profumi vanno chiusi per bene e tenuti al buio. Ottima soluzione è conservarli all’interno delle loro scatole di cartone. Da eliminare: se la fragranza col tempo diventa sgradevole. Un profumo però essere conservato per sempre, data la preziosità del flacone.
Pennelli. Sintetiche o naturali, le setole arrivano a durare una vita. Se lavate periodicamente ogni due/tre settimane, lasciate asciugare a testa in giù e conservate in un ambiente asciutto e non in bagno dove l’umidità aumenta la presenza di batteri, muffe e funghi. Da eliminare: quando le setole diventano dure. Oppure si staccano facilmente.
Spugnette. Hanno una durata molto breve (uno/due mesi) e vanno lavate ogni giorno per non inquinare le formule cosmetiche. Da eliminare: quando ingialliscono o anneriscono, per probabile presenza di muffe e funghi.
Spazzole & pettini. Proprio come i capelli, vanno lavati di frequente con lo shampoo e asciugati fino in fondo (anche col phon) per evitare la prolificazione di batteri. Da eliminare: quando setole e denti iniziano a rompersi e staccarsi.
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